(Gela. Aprile 2017)
"Ma Gela che città è?"
"Ma come le altre, credo."
"Non è una risposta."
"Ti ho risposto."
"Va bene, allora facciamo che hai risposto ma non alla mia domanda."
"Come ti dovrei rispondere, cosa ti aspetti che ti dica? Vuoi sentire anche tu la storia di tutte quelle persone che ho visto ammalarsi, curarsi, morire, salvarsi, vuoi che ti racconti la storia del petrolchimico? Del mare che abbiamo d'estate, a volte bello a volte no, o vuoi sentire qualche altra storia che non saprei ricordare adesso?"
"Veramente volevo capire."
"Anche io. Ma non ci sono ancora riuscita."
"Quindi Gela è una non-città. Va bene."
"Assolutamente no. Ma che razza di domanda è la tua?"
"No, piuttosto perché ti arrabbi."
"Perché mi si attorcigliano tutte le cose che ho dentro quando provo a risponderti. Mi fa male tutto qui, guarda, e non so dirti che posto esatto, da dove parta, ma mi fa male. Mi sembra che si stringa tutto, che non riesco a respirare per un po' e mi arriva fino alla testa come un veleno. Sento quello che potrebbero provare gli alberi quando gli strappi tutte le radici con forza, penso che sia quel tipo di dolore lì. Veramente, non sono arrabbiata è che non so risponderti."
"...."
"Lo sai che mi manca quando sono via?"
"Eh..."
"...Non so neanche dove inizia e dove finisce, mi sembra immensa. Non so se sia la gente che ci vive, non so se sia il mare, l'inquinamento, non so se Gela sia quella bella sera d'estate in cui ho fatto il bagno di notte e dalla riva vedevo tutte le sue luci capitolare dal cielo. Non so, invece, se sia anche o solo quella valigia che ho fatto quando sono andata via, gli amici che la sera, attorno ad un tavolo, ridono nonostante i problemi, non lo so cosa è. Non lo so se sono i bar pieni di gente che si saluta, o la tristezza di quelle mamme che parlano a telefono con i figli lontani, magari è pure quella bambina che poi diventa ragazza e vede il padre tornare ogni due mesi a casa, sempre con la stessa speranza che rimanga. Non so se Gela sia la sua estate o il suo inverno. Capisci? Non so dove inizia e dove finisce, e non so neanche come. È iniziata quando le campagne si sono trasformate in strade o quando le strade si sono riempite di gente che non aveva più una strada? È iniziata quando l'amicizia si è trasformata in clientelismo o quando da bambina giocavo per strada e non mi succedeva niente? Mi sporcavo le mani felice e tornavo a casa dopo il tramonto e adesso, buh non lo so, mi sembra meglio uscire dopo, a volte. È Gela quando ti tradisce o quando la solidarietà è così tanta che ti commuove? Mi fa male, ma sento che non è solo male questo strappo qui, penso che sia anche mancata rassegnazione. No, non ti so rispondere, davvero."
"Ti fanno cosí male soltanto le cose che non riesci a non amare."
" Non so se sia lei a farmi male o se sia io, se siamo noi. Forse mi fa male per questo."
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