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(Tetti della Cattedrale di Palermo, Ottobre 2017. Foto di Maria Luisa Sanfilippo) |
Quando sono salita la prima volta su un tetto a Palermo, la città che mi ha ospitato per sei emozionanti anni, era notte. Credo si trattasse di una fresca notte del Dicembre del 2013. Un'amica ci disse di seguirla a casa sua dopo una festa. La casa era in una delle strade del centro storico, a due passi dalla cattedrale. Ci arrampicammo per le scale di quell'antico e freddo palazzo continuando a commentare la festa e a ridere. Prima di aprire la porta ci disse chiaramente che casa sua era un tremendo caos e che avremmo potuto fumare in cucina.
"Ma se volete, potete andare in terrazza!"
Ebbene, la prima sigaretta la consumammo al caldo del divano, tra una birra sottocosto e un digestivo alla liquirizia, la seconda decisi invece di fumarla qualche minuto più tardi in terrazza.
Eccola Palermo.
Una delicata distesa di luci, di ombre appannate, di dettagli censurati dal buio e di insolite rivelazioni.
La costa frammentata sembrava più vicina, Monte Pellegrino sembrava un anziano che fissa da lontano i nipotini giocare a nascondino.
In quel preciso istante, sporgendomi oltre il parapetto di pietra, pensai a quanto fosse diversa e misteriosa Palermo vista da quel tetto pieno di crepe. Guardai verso il basso e mi sembrò di poterla afferrare e contemporaneamente realizzai che mi sarebbe comunque sfuggita. Dai tetti si poteva guardare anche verso l'alto senza comunque perdere di vista la città. I monti si stagliavano pigramente intorno a noi, il cielo sembrava suggerire cosa stesse accadendo di sotto e la sensazione era contrastante, come se la città fosse stata esclusa dal mondo.
Dicono che un silenzio così si ascolta poche volte nella vita.
Nel corso degli anni successivi fui molto fortunata perché mi capitò di sentirlo ancora ma non posso testimoniarlo perché nessuna foto, nessun video o registrazione sono in grado di catturare certi tipi di silenzio.
Qualche anno dopo quella sera il proprietario della casa in cui vivevo disse a me e alle mie coinquiline di allora che avremmo dovuto lasciare la casa perché intenzionato a vendere. Iniziò una tortuosa e stancante ricerca del nuovo appartamento da dividere, non senza imprecazioni di ogni tipo e piani di vendetta poi sfumati. Quando stavamo per perdere le speranze ecco che Cristiana mi disse che avremmo potuto visitare un appartamento in centro che prometteva bene. La casa non era un granché, le foto avevano ingannato le nostre aspettative ma ci fu un particolare che catturò l'attenzione di entrambe e ci mise in crisi per qualche ora: la terrazza.
Si snodava tra i vicoli, si sporgeva sui tetti vicini e da lì era possibile vedere tutte le cupole di Palermo. Inutile dire che passammo le seguenti ore a ragionare sui pro e i contro e che la lista dei pro continuava a mantenere un solo punto, il tetto appunto. Fu comunque una delle visite più piacevoli che caratterizzarono quella ricerca disperata e ogni tanto immagino i nuovi inquilini fare colazione lì, beatamente rilassati, mentre mangiano una granita al limone e sorseggiano del caffè tiepido.
Ma sui tetti di Palermo sono salita ancora, di sera, di giorno, al tramonto, ma anche all'alba.
Dai tetti si dovrebbe sovrastare la città, succede così in quasi tutte le parti del mondo, non a Palermo. Dai suoi tetti catturi ciò che di più profondo e indefinito possa offrirti questo lembo di terra, così che quando scenderai giù non potrai più abbandonarla.
Come quel pomeriggio di Ottobre in cui guardai Maria Luisa e "Ma saliamo sul tetto della Cattedrale?".
Marilù è la compagna perfetta per questo genere di avventure, non dice mai di no, anzi è sempre entusiasta. Potresti proporle di prendere un aereo last minute per l'Islanda mentre è in atto una tormenta di neve o uno tsunami e ti direbbe comunque sì. Non per niente è mia amica. Fu un pomeriggio pieno di scoperte. Ci sorprese il crepuscolo mentre scattavamo l'ennesima foto continuando a ripetere quanto fosse immensa la nostra città.
Dai tetti di Piazza San Domenico, da quelli del Monastero di Santa Caterina, dal tetto della Torre di San Niccolò, da quelli che costeggiano le piazze e i mercati rionali, dai balconi pieni di crepe, quando andrete a Palermo salite su un tetto, il più alto che trovate, e cercate quel silenzio di cui vi parlavo.
Ma se volete un consiglio sincero, ascoltate: salite sopra il Monte Pellegrino di notte, è quello l'unico tetto da cui sentirete scorrere come un brivido sulla pelle una delle Palermo più autentiche.
Ma se volete un consiglio sincero, ascoltate: salite sopra il Monte Pellegrino di notte, è quello l'unico tetto da cui sentirete scorrere come un brivido sulla pelle una delle Palermo più autentiche.
N.B: I tetti della Cattedrale di Palermo sono visitabili ogni giorno dietro il pagamento di una piccola cifra. Occasionalmente è possibile visitarli anche durante le ore dopo il crepuscolo. Per gli altri tetti noti allego i link di riferimento dove è possibile trovare orari, costi del biglietto e offerte:
Torre di San Niccolò: http://www.terradamare.org/torre-di-san-nicolo/
Chiesa di Santa Caterina: http://www.arte.it/guida-arte/palermo/da-vedere/chiesa/chiesa-di-santa-caterina-3289
(La Cattedrale di Palermo di notte. Foto di Chiara Mancino) |
(Dalle terrazze di Piazza San Domenico. Novembre 2017) |
(I tetti della Cattedrale di Palermo. Foto di Angela Sirugo) |
(Piazza San Domenico vista dalle Terrazze della Rinascente. Foto di Angela Sirugo) |
(Sui tetti del Centro Storico, Febbraio 2016. Foto di Cristiana Cucciardi)
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(Piazza San Domenico dalle Terrazze della Rinascente. Novembre 2017) |
(Dai balconi del Mercato del Capo. Maggio 2017) |
(Dai tetti della Cattedrale. Ottobre 2017) |
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(Dal tetto naturale di Palermo: Monte Pellegrino. Foto di Chiara Mancino) |
(Il Teatro Politeama dai tetti. Foto di Chiara Mancino) |
(Dai tetti della Cattedrale. Ottobre 2017)
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(Dal tetto del Monastero di Santa Caterina, Palermo, Autunno 2017. Foto di Massimo Arculeo) |
(Dai tetti della Cattedrale di Palermo, Ottobre 2017) |
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