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martedì 27 febbraio 2018

A Truvatura


(Dal Belvedere di Forza D'Agrò, Maggio 2017)


Maggio 2017, praticamente estate. Dobbiamo cercare una casa in affitto per Ciccio che ha trovato un nuovo lavoro nella provincia di Messina.

La sera prima salutiamo gli amici di Gela come se stessimo partendo per New York e la mattina del 2 Maggio siamo già in viaggio. Abbiamo la macchina carica di bagagli perché noi siamo fiduciosi: troveremo subito una casa e potremmo trasferirci subito.Il sole brucia la pelle come se fosse Agosto e all'autogrill dell'A18, mentre sorseggiamo il quinto caffè della giornata, un barista ci chiede dove siamo diretti. Ha sentito che ci stiamo trasferendo (ma davvero?).

"Nei pressi di Sant'Alessio Siculo, qui vicino".

Annuisce come se gli avessimo appena confidato qualcosa che già sapeva. Usciamo dall'autostrada in direzione Taormina e commettiamo il primo errore: a fine mese Taormina ospiterò il G7 e i suoi dintorni sono un cantiere a cielo aperto, dobbiamo tornare indietro e imboccare un'altra entrata. Dopo qualche minuto, dalla strada provinciale che costeggia il mare, intravediamo un'altissima scogliera e, sospeso tra il cielo e il mare, un imponente castello. I cartelli sbiaditi lungo la strada ci informano che siamo giunti a destinazione.


(Lungomare di Sant'Alessio Siculo. Maggio 2017)


La nostra prima ricerca a Sant'Alessio procede frenetica ma priva di successo. Ci spostiamo nella vicina Letojanni, in direzione Taormina. Anche qui, esito negativo. 
Iniziamo a guardarci intorno. Tornati a Sant'Alessio, ad un bar, ci dicono che Forza D'Agrò ("...quel coso lì sopra") ci sono molte case in affitto e che i pullman collegano bene il borgo con i paesini limitrofi. 
Con la macchina ci arrampichiamo per le stradine del promontorio, davanti a noi un tizio con uno scooter sembra sfidare le leggi della gravità e noi lo assecondiamo. Impossibile azzardare sorpassi in quei tornanti. Quando arriviamo su è quasi amore.
Dal belvedere è un esteso manto di verde e di azzurro, puntigliato qua e là dai colori dei fiori primaverili e attraversato dalla SS114, che da qua sopra pare una minuscola arteria musicale. 
Alla pizzeria "Antichi Muri", al centro di una piazzetta medievale, un signore ci racconta una leggenda popolare che la gente del posto conosce con il nome de " I truvature".

I truvature erano dei luoghi nascosti dove erano stati conservati ricchissimi tesori sui quali vigilava l’anima di un defunto, ucciso sul luogo per l’occasione, al quale veniva affidato il compito di proteggere la grande ricchezza. Ancora si raccontava che per giungere al tesoro fosse indispensabile entrare nelle grazie di quest’anima, cercando la "truvatura", ossia il modo di corrompere il guardiano, che a sua volta sperava di essere liberato da questa condanna eterna. 
"Si dice che ogni tanto venisse in sogno alla gente per dare loro indicazioni su come arrivare al tesoro. Però era difficile lo stesso, perchè spesso si dovevano riunire tutte le persone che avevano fatto lo stesso sogno" e spinge indietro la mano ridendo e sospirando. 
"Signorì, cu cerca sordi cerca guai. Pì mìa a truvatura  è chista", allarga le braccia di fronte a sè e le rughe intorno agli occhi si arricciano in un sorriso che parte da dentro.
"Famiglia, silenzio, buon cibo, arte, mare e aria fresca, chiste su i truvature, se lo faccia dire da me che sono vecchio".


Un'ora dopo, mentre osserviamo le sottili increspature del mare di sotto e il vento ci accarezza, tra uno sbadiglio ed un abbraccio, penso a quanto abbia ragione il vecchietto. E mi godo a truvatura.



(L'Arco Durazzesco e la Chiesa della Santissima Trinità,
 Forza d'Agrò.
Maggio 2017)

(Dal Belvedere di Forza D'Agrò, Maggio 2017)

Per conoscere meglio le bellezze di Forza d'Agrò consultare il sito: http://www.forzadagro.net/



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